Secondo molti studiosi, una particolarità della bulimia è che viene appresa o acquisita con relativa facilità, e questo rende molto difficoltoso circoscrivere la sintomatologia e individuare caratteristiche di personalità comuni a tutte le pazienti. Le pazienti sono infatti molto eterogenee, alcune adottano comportamenti bulimici transitori per testare il proprio controllo sul peso corporeo, altre vivono il comportamento bulimico come una dipendenza, altre per allentare la tensione emotiva (come gli alcolisti), o come manifestazione di un atteggiamento masochistico (diffuso nelle pazienti borderline).

Molti studiosi pensano che tutta questa eterogeneità sia frutto della disponibilità sociale del comportamento bulimico, specialmente nelle adolescenti e nelle giovani donne. Infatti, negli anni 80 il comportamento bulimico era così diffuso, nei campus universitari degli USA, da essere considerato una “moda”, un po’ come lo era anche fumare marijuana. Le ragazze parlavano a lungo delle proprie esperienze di abbuffate/espulsioni, si scambiavano esperienze bulimiche e adottavano comportamenti bulimici di gruppo. La condotta bulimica, in alcuni contesti, diventava la “norma” anziché l’eccezione, e talvolta si assisteva a un grado di condizionamento sociale talmente elevato da riscontrare che coloro le quali attuavano maggiormente la condotta bulimica diventavano anche le ragazze più popolari del gruppo.

Si consiglia un trattamento con uno psicoterapeuta psicoanalitico.

In alternativa, il servizio pubblico sul territorio offre l’accesso gratuito al Centro Arianna a Pisa, che è un centro dell’Azienda Sanitaria Locale, ASL5 Pisa.

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