Il delirio è un insieme di idee che non trova corrispondenza nei dati della realtà e resiste alle smentite dell’esperienza. É un convincimento erroneo che non cede di fronte all’evidenza, né all’influenza di una discussione con persone attendibili e affidabili. Spesso, nella visione del paziente, le proprie idee deliranti sono inaccettabili per le persone che lo circondano e/o che siano accecati dalla propria ottusità (come succede nei casi di disturbi paranoidi di personalità).
Nel delirio lucido il paziente è calmo e presente nella realtà, mentre nel delirio confuso il paziente subisce un’alterazione dello stato di coscienza. Il delirio lucido è più comprensibile, poiché è teoricamente riconducibile a una condizione psichica che lo giustifica, ad esempio una crisi depressiva che innesca una grave preoccupazione per una particolare condizione di salute, economica, lavorativa, che assume dimensioni non proporzionate alla realtà. Invece il delirio confuso è tipico di idee apparentemente incomprensibili, poiché accompagnate da distorsioni della realtà anche gravi, come allucinazioni, e si presentano insieme a un quadro clinico prevalentemente psicotico, o a forme di schizofrenia.
Il delirio è sempre espressione di una grandissima sofferenza da parte del soggetto, che si ritrova molto spesso solo, isolato dal contesto sociale di appartenenza, gradualmente sempre più privo di una rete amicale che lo supporti e lo sostenga. A volte il delirio del paziente paranoide si incistisce nella personalità, diventando una grande componente della vita psichica del paziente.
Una possibile interpretazione della formazione delirante è che il soggetto delirante abbia subito e subisca nella propria vita psichica una condizione di passività dolorosa, che ha contribuito a generare una percezione di impotenza di fronte alla realtà. Per alleviare questa angoscia, il paziente, attraverso il delirio, si inventa una realtà delirante che gli consenta di esercitare o di percepire un minimo di controllo sul mondo esterno e interno. Da un punto di vista psicoterapeutico si tiene conto del fatto che la genesi del delirio trova spiegazione nel meccanismo di proiezione, per il quale si attribuisce agli altri sentimenti atteggiamenti e intenzioni che in realtà sono propri (ad esempio, il timore infondato di essere aggrediti può nascondere una propria aggressività negata).
Lo psicologo, lo psicoterapeuta e lo psichiatra osservano attentamente come prende corpo il meccanismo della proiezione all’interno del transfert, per avere uno strumento di comprensione del mondo interno del paziente.