Il supporto psicologico è un intervento non terapeutico volto ad affrontare difficoltà temporanee, disturbi di moderata entità e/o disagio nelle relazioni.

Ha inizio fin dal primo colloquio e accompagna il processo di valutazione e psicodiagnosi, che è un processo di raccolta e di organizzazione delle informazioni sul paziente, al fine di ottenere una maggiore comprensione della persona e di poter condividere il suo stato emotivo.

Il sostegno psicologico ad orientamento psicoanalitico muove dal superficiale (il sintomo del disagio) per accedere al profondo (le cause). La singolarità del sintomo si connette all’intero quadro della personalità del paziente, in un processo che conduce dall’elemento isolato all’insieme, dal presente al passato e viceversa.

La valutazione del paziente, che accompagna l’attività di supporto psicologico, è sempre provvisoria, mai definitiva. Le persone sono molto più complesse di quanto prevedano le nostre categorie e, per questo, il costante processo di diagnosi è utile (quasi esclusivamente) ad orientare e ri-calibrare un adeguato intervento di sostegno emotivo.

Uno degli obiettivi principali dell’intervento di supporto è aiutare il paziente a svolgere un esame più accurato della realtà e/o anticipare le conseguenze delle proprie azioni, in modo tale da migliorare la propria capacità di giudizio e sostenere le difficoltà pratiche ed emotive.

Il supporto psicologico prevede anche l’orientamento del paziente, che consiste nello stimolare la consapevolezza di sé, del proprio rapporto con la realtà esterna e con gli altri; serve a realizzare compiutamente le proprie potenzialità, sia dal punto di vista della maturazione psichica ed emotiva, sia dal punto di vista del comportamento.

Attraverso l’esperienza

Lo psicologo accompagna il paziente nel processo decisionale, affinché le scelte siano in armonia con la costruzione della propria identità e con la fiducia nella propria capacità di affrontare le difficoltà della vita.

Un particolare tipo di intervento è il sostegno al disagio adolescenziale. Ciò che caratterizza maggiormente l’adolescenza è la trasformazione su vari livelli: quello della sessualità, quello cognitivo, quello dell’identità, quello della socialità.

Questo delicato passaggio è caratterizzato da ansie, tensioni, inibizioni e frustrazioni, che meritano un’adeguata attenzione.

L’intervento di sostegno al disagio dell’adolescente è volto a sostenere il paziente nel congedo dal proprio mondo infantile e nell’identificazione con il proprio ruolo di adulto (sul piano morale, sociale, sessuale).

In questa fase di transizione, si presta molta attenzione all’immagine che il paziente ha di sé, costruita sull’opinione dei genitori e, contemporaneamente, all’immagine che il paziente ha di sé, costruita sull’opinione dei coetanei (per i quali sono importanti anche l’aspetto fisico e l’attrazione sessuale, contenuti precedentemente estranei alla considerazione di sé).

Sul piano morale e sociale, l’adolescenza rappresenta un periodo di idealismo: tratti di rigidità e adesione incondizionata a certi valori costituiscono un saldo punto di riferimento in una fase di grande trasformazione, dove la propria identità personale non è ancora ben armonizzata con la propria identità sociale.

Spesso, l’abbandono del contesto familiare e l’impossibilità di realizzare immediatamente le proprie aspirazioni sociali creano per l’adolescente una condizione di marginalità, che deve essere attentamente valutata e compresa nel corso dell’intervento di supporto.

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